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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Milleproroghe, contenente venti articoli che intervengono su temi cruciali come la sicurezza delle imprese, le responsabilità in ambito sanitario e il supporto al settore turistico. Tra le misure più discusse, spiccano il rinvio dell’obbligo per le imprese di dotarsi di polizze anti-calamità e l’annullamento delle multe per chi non si è vaccinato contro il Covid-19. Il decreto mira a prorogare o rinviare l’entrata in vigore di norme che avrebbero avuto un impatto immediato, ma che necessitano di ulteriori aggiustamenti normativi e operativi.
Rinvio per le polizze anti-calamità
Una delle misure più attese riguarda il rinvio dell’obbligo di stipulare polizze assicurative per le imprese contro calamità naturali. La norma, introdotta dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, prevedeva che tutte le aziende italiane dovessero sottoscrivere entro il 31 dicembre 2024 contratti assicurativi per la copertura dei danni causati da eventi catastrofali come terremoti e alluvioni. Tuttavia, il Milleproroghe posticipa questo termine al 31 marzo 2025, concedendo più tempo alle imprese per adeguarsi a una misura che, pur necessaria, ha sollevato preoccupazioni in merito ai costi aggiuntivi e alla disponibilità di coperture adeguate sul mercato.
Sanità: scudo penale per i medici e niente multe per i non vaccinati
In ambito sanitario, il decreto estende fino alla fine del 2025 la validità dello scudo penale per i medici, limitando la responsabilità penale ai soli casi di dolo o colpa grave. Questa norma era stata introdotta durante l’emergenza pandemica per proteggere il personale sanitario impegnato in condizioni di straordinaria difficoltà.
Un’altra misura riguarda il condono totale delle multe da 100 euro comminate ai cittadini che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale contro il Covid-19. Le sanzioni sono definitivamente annullate, con estinzione dei procedimenti pendenti e compensazione delle spese legali. Una decisione che segna il definitivo superamento delle misure coercitive adottate durante la pandemia. Prolungata la possibilità per il Servizio Sanitario Nazionale di assumere medici specializzandi e laureati privi di specializzazione fino al 2025.
Proroghe per contratti a termine e permessi di soggiorno
Il Milleproroghe prolunga fino alla fine del 2025 la possibilità per le aziende di stipulare contratti a termine superiori ai 12 mesi per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. Questa proroga mira a fornire maggiore flessibilità al mercato del lavoro in un periodo di incertezza economica.
In materia di immigrazione, è stato stabilito che i cittadini ucraini in fuga dalla guerra potranno rinnovare i permessi di soggiorno temporanei per altri due anni, fino al 31 dicembre 2025.
Sostegno al turismo e alle energie rinnovabili
Il decreto include anche misure a favore del settore turistico, prorogando al 31 dicembre 2025 la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto e crediti d’imposta per le imprese del comparto. È stato inoltre confermato il prolungamento delle procedure autorizzative semplificate per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, una misura che punta a incentivare la transizione energetica senza ostacolare lo sviluppo delle aree turistiche. Sempre in materia di energia, il decreto differisce al 2026 l’obbligo per le società energetiche di aumentare la quota di rinnovabili, fornendo più tempo per l’adeguamento. Sono inoltre previsti aggiornamenti normativi per i siti contaminati di interesse nazionale.
Altre misure: consulta dei tifosi e scudo erariale
Un’ulteriore disposizione rinvia al 31 dicembre 2025 l’obbligo per i club sportivi professionistici di inserire nei propri statuti organi consultivi che rappresentino i tifosi. Si tratta di un tema che ha generato ampi dibattiti sulla governance delle società sportive.
Infine, il decreto estende fino al 30 aprile 2025 lo scudo erariale per i soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti, limitando le responsabilità in materia di contabilità pubblica a casi di dolo e colpa grave.
È stato introdotto un limite massimo di tre anni per completare le procedure concorsuali nella pubblica amministrazione, a pena di
decadenza delle facoltà assunzionali e degli stanziamenti correlati. La nuova norma si applicherà a decorrere dal 2025 ed è previsto un ultimo anno di proroga per finalizzare le procedure assunzionali a oggi non concluse.
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