in città bastano tre anni di stipendi

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Servono 33,4 mensilità di un dipendente per acquistare una casa di 60 metri quadrati in una zona semicentrale di Avellino.

Il capoluogo irpino è il più conveniente d’Italia, secondo uno studio de Il Sole 24 Ore che ha elaborato una classifica, confrontando l’andamento dei prezzi delle abitazioni ei salari dei lavoratori.

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Dal dossier emerge che Avellino è la città capoluogo di provincia meno onerosa della penisola per chi vuole investire in un immobile. Bastano, appunto, 33,4 stipendi. L’indagine, inoltre, ha raffrontato la situazione nel 2019, quindi nel periodo pre Covid, a quella attuale.

A differenza di buona parte del territorio nazionale, il quadro ad Avellino fa registrare una riduzione della mensilità necessaria per prendere casa. Nel 2024, in base all’analisi, servono 3,3 buste paga in meno rispetto al 2019. Il costo al metro quadrato per la tipologia di immobile preso a riferimento – un bilocale con una superficie netta di 60 mq – è di 800 euro. Solo Carbonia-Iglesias fa segnare lo stesso costo. Tutti gli altri capoluoghi italiani sono più onerosi.

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La differenza tra Avellino e le altre città è evidente. Il capoluogo più caro in termini assoluti per acquistare una casa in zona semicentrale è Milano, dove i prezzi schizzano a 5.850 euro al metro quadro, un livello difficilmente sostenibile per un dipendente. Tuttavia, la città meneghina è quarta in Italia per la “sostenibilità” nell’acquisto degli appartamenti in virtù di una media retributiva più alta. È Roma la città in cui servono più stipendi per comprare un immobile (165): significa che, lavorando per 13 anni e 9 mesi mettendo da parte l’intera busta paga, si riesce ad acquistare un bilocale. A Roma le case costano mediamente 5.550 euro, la capitale è la seconda città dopo Milano per costi assoluti. A Firenze servono 4.950 euro al metro quadro, ossia 150 mensilità e mezza di stipendio, a Venezia 4.800 euro al mq, cioè 159 mensilità. Quinta per prezzi assoluti è Bologna con 3.950 euro al metro quadro (106,9 mensilità).

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Anche in Campania, gli altri capoluoghi sono di gran lunga più avanti di Avellino. Per comprare un appartamento a Napoli servono 139,7 stipendi, 7,8 in più che nel 2019. Il costo al metro quadrato è pari a 3.450 euro. A Salerno le mensilità necessarie per prendere una soluzione abitativa di 60 mq sono 130,5 (3,3 in meno di cinque anni fa). Si sborsano, in questo caso, 2.750 euro al metro quadrato. A Caserta scendono a 1.250 euro al metro quadrato e occorrono 56,1 stipendi (2,3 in meno del 2019). Quindi, Benevento dove il prezzo al metro quadrato è di 1.050 euro. Qui, ci vogliono 49 buste paga (6,4 in meno di cinque anni fa) di un dipendente per diventare proprietario di un immobile in una zona semicentrale. A misurare, dunque, la distanza tra le quotazioni immobiliari e i salari degli italiani è un indice elaborato dal quotidiano economico.

Sono due le variabili prese in considerazione: i prezzi medi di vendita delle case e le retribuzioni medie dei lavoratori dipendenti del settore privato. «Per omogeneità di confronto, ovviamente l’indice ipotizza che l’intera retribuzione sia destinata all’acquisto dell’abitazione, e non può tenere conto di tutte le altre variabili – spiegano gli autori dello studio -. Innanzitutto va ricordato che il famoso rapporto rata-reddito, usato per valutare la sostenibilità di mutuo ipotecario, per la maggior parte degli istituti di credito non può superare un terzo».

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Gli irpini chiedono in media un mutuo per una somma pari a 108.030 euro per acquistare casa. È uno dei dati più bassi della Campania, insieme a quello del Sannio. Ma questo dipende anche dalla differenza di costi degli immobili con le altre province. Napoli è la provincia dove è stato rilevato l’importo medio più alto (139.811 euro), seguita da Salerno (128.938 euro). Sul gradino più basso del podio figura Caserta, con 117.582 euro. Chiudono, dunque, la graduatoria regionale le provincia di Avellino, dove la cifra media richiesta nei primi 10 mesi dell’anno è stata pari a 108.030 euro, e Benevento (103.619 euro). Questi dati fanno riferimento al periodo gennaio-ottobre del 2024. A livello generale, nei primi dieci mesi dell’anno le richieste di finanziamento in Campania sono aumentate dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2023.

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